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Pensieri politici

25/06/2011

Cosa si fa?

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La realtà l’abbiamo sotto gli occhi e non c’è nulla da fare. Da che mondo e mondo chi ha il potere perpetra i suoi obiettivi anche se questi sono palesemente in contrasto con il più elementare del buon senso, per non parlare dell’etica e della vituperata, dimenticata, “obsoleta” morale. Non c’è soluzione se non quella che, avendo superato il bivio che porta all’assalto al Palazzo, porta alla via dettata dalle prossime politiche. E’ chiaro che il potere, dalla sinistra alla destra passando per quello che si può forse chiamare centro, con tutti i suoi rivoli ed affiliati a pagamento, è completamente sordo ai chiari messaggi politici, e non solo, che il Popolo italiano sta mandando da moltissimo tempo. Non si tratta di non capire, capiscono molto bene quello che sta accadendo ed è per questo che, fingendo di ignorare la situazione, incrementano le attività per cercare di blindare le proprie posizioni.

Questo è un momento delicatissimo per la nostra democrazia.

E’ proprio quando si è sull’orlo della disperazione, quando si è braccati e spaventati che si offrono beni e promesse che possono allettare anche i più, apparentemente irriducibili, avversari. Il proprietario di un’azienda che non licenzia il proprio amministratore ubriacone e ladro non può essere capito dalle sue maestranze che, invece, vedono barcollare il DG pieno d’alcool in corpo con le mazzette dei fornitori ancora in tasca. Loro, le maestranze, non possono sapere che di quelle mazzette la maggior parte finirà nelle tasche proprio del padrone che apparentemente sembra la parte lesa. Il DG, sia esso maschio che femmina, nel nostro caso ci piace pensare ad una femmina cirrotica e zoccola, non sarà mai licenziato perchè corrisponde al centesimo il dovuto al padrone che così facendo depaupera non solo i suoi soci, ma anche i dipendenti ed ovviamente lo Stato. Nella politica è esattamente lo stesso. Noi, le maestranze, il popolo bue appunto, non sapremo mai che accordi esistono sottobanco, ed avendo il vero controllo solo una volta ogni quattro anni o più, concediamo tutto il tempo necessario affinchè chi ha capito come può agire non arrivi a cambiare le regole e, magari riportare il popolo bue sotto il giogo di qualche regime, magari televisivamente gestito. (A proposito oggi sarebbe il compleanno di George Orwell!)
Cosa si fa? Credo che non rimanga altro che organizzarsi, seguire l’esempio dei Movimenti 5 Stelle ed assorbire la filosofia che non c’è free meal per nessuno oltre al fatto che non si danno più deleghe in bianco. Il vero problema è creare una coscienza politica, almeno un minimo di coscienza politica nel maggior numero di cittadini possibile. Queste parole sono sicuramente una goccia nel mare, ma il mare ha una goccia in più oggi.
Gianluca Testa