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28/06/2010

Incostituzionale!

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Governo Rumeno

Governo Rumeno

L’hanno fatto!
L’ordinanza d’urgenza con la quale il Governo Boc voleva ridurre il 15% del valore delle pensioni è stata dichiarata incostituzionale.
Bene, bene.
Adesso il Governo Boc deve trovare altre sorgenti, una fra tutte? L’IVA è ovvio.
Oltre a questa si tasseranno le così dette Persone Fisice Autorizzate e lo si farà a tal punto che non converrà più a nessuno tenere una sorta di attività. Non è pensabile che il mondo imprenditoriale rumeno si fermi, è ovvio, per cui più nero per tutti!
Ma attenzione, ora che la Corte Costituzionale ha dato prova di infedeltà al Potere e fedeltà all’opposizione, qualunque cosa può essere dichiarata incostituzionale, anche quelle cose che fino ad oggi non lo erano, pur essendolo. Mi riferisco alle modifiche fiscali sempre effettuate ed applicate in barba alla legge emanata sotto il titolo del ben tristemente noto “codice fiscale”.
Siamo in un bel girone, non c’è che dire. Se qualche giorno fa mi potevo ancora stupire di qualche cosa, adesso proprio non ne ho più nessun motivo. Qui nessuno fa i conti con l’oste, ma proprio nessuno. E la gente? Si, lagente comune, quella che vive di quel poco salario pagato, per intenderci quella che non sa o non ha potuto arraffare, se non rubare? I pensionati hanno fatto qualche saltino di gioia. I demagogi lo hanno amplificato e salendo sulle loro mercedes per trascorrere un weekend al mare, hanno sorriso vittoriosi al popolo bue. Oggi il pensionato ed il lavoratore, quello da salario minimo intendo, con un aumento generalizzato del cinque per cento su tutti i beni, a pioggia, visto che l’imposta sul valore aggiunto in Romania non fa distinzione quasi di sorta, come dividerà quel quindici percento appena salvato dalle sgrinfie acuminate dello Stato?
Molte aziende ringraziano commosse. Anche se non è chiaro se i buoni pasto saranno tassati “solo” del sedici per cento o se dovranno essere gravati di tutte le imposte a cui sono soggetti i salari, cosa che, data la non obbligatorietà del pagamento di tali “buoni”, in una situazione sempre più difficile dove moltissime persone hanno perso il posto di lavoro, non rappresenta certo un impedimento affichè vengano ridotti od addirittura tagliati del tutto. Paradossalmente fin tanto che le aziende avranno un mercato che non ha a che vedere con quello interno e, fintanto che avranno un mercato, è ovvio, la crisi sarà solamente una, se pur disdicevole, “opportunità” per cercare di far quadrare i conti. Tutto vero fino a quando altre aziende non approfitteranno dell’opportunità che Paesi tipo Romania, stanno offrendo, e inizieranno a stabilirsi in questo Paese attivando quel gioco di offerta che, confortato da un’esistente e crescente domanda di posti di lavoro, rimetterà in moto il motore dei salari e quanto ne consegue.
Certo che se si ponesse l’accento su una parte degli immani sprechi che questo Stato, come per la verità anche altri Stati, Italia in testa, da sempre concorrono ad alimentare, allora le cose sarebbero sicuramente diverse. Ma qui, come al solito, parlo di utopia e di visioni quasi romantiche, che con la vita comune, quella di ogni giorno, non hanno proprio niente a che fare, purtroppo.
Gianluca Testa