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23/01/2024

Clipper Race 23-24 Leg 5

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Pronti a partire. Se non ci fosse stato lo zampino del tifone Kirilli , saremmo gia’ in mare da circa 5 ore. Invece stiamo aspettando che il tifone scarichi la sua furia sulla costa del Queensland, qui in Australia, per partire, si spera venerdi’ 26 gennaio 2024. E’ tutto pronto o quasi. La barca e’ stata controllata palmo a palmo, le provviste sono stare fatte e sistemate a bordo Parte delle provviste., stiamo solo aspettando l’assegnazione dei bunck “Cuccette” per caricare i nostri bagagli a bordo. Questo sara’ un punto abbastanza delicato, dato che saremo 21 in equipaggio e, vi assicuro che anche se la barca e’ enorme, considerato che la tappa sara’ di almeno 36 giorni di navigazione ininterrotta, tra viveri, pezzi di ricambio, e una valanga di altre indispensabili ‘cose’, lo spazio che rimane e’ proprio poco. Carichero’ delle foto per cercare di far capire di cosa sto parlando.

Pronti, dicevo. Abbiamo rinfrescato alcune manovre e partecipato al breafing finale. Il resto si dovra’ decidere di volta in volta. In mare puo’ capitare di tutto e per questo le regole di sicurezza a bordo sono molto rigide e lo skipper Josh (che ha al suo attivooltre 150.000 miglia di navigazione oceanica!), ma non solo lui visto che tutti siamo attenti a quello cha accade, non permette nessuna deroga. Per esempio, se il vento soffia a piu’ di 15 nodi orari, tutti si devono assicurare alle life line, che sono delle cinghie che corrono per tutta la barca, con delle cime di sicurezza che sono agganciate ai nostri giubbotti di sicurezza. Questo diventa obbligatorio di notte, anche se non c’e’ vento. Se c’e’ qualcosa di veramente pericoloso e terribile e’ un uomo in mare. E questo non solo per chi finisce tra i flutti, ma per tutto l’equipaggio che deve fare l’impossibile per riportarlo a bordo eseguendo delle manovre che, spesso, mettono a rischio sia l’equipaggio tutto che la barca stessa.

Saranno oltre 6400 miglia marine di navigazione di cui la prima tappa sara’ di 4345 miglia ! Quindi il primo arrivo, tra oltre un mese, sara’ Ha long Bay, in Vietnam. Li ci fermeremo per qualche giorno per ripartire alla volta della Cina a Zhuhai e finire la tappa a Quindao sempre in Cina.

Non sono teso, nemmeno preoccupato, direi che mi sento pronto e comunque deciso ad affrontare con serenita’ e determinazione tutto quello che mi si prospettera’ durante la ragata. Quello che sara’ decisamente difficile da superare, almeno per i primi 7, 8 giorni, fintanto che’ non oltrapasseremo l’equatore, sara’ il caldo umido. Vi assicuro che la vita sottocoperta assomiglia a una vera e propria tortura. Non c’e’ un attimo del giorno e della notte dove non si sudi in continuazione, per cui idratarsi e’ imperativo. Si dovranno assumere, in parte con integratori salini, alemno 4/5 litri di liquidi al giorno e forse non saranno sufficienti. Vi sapro’ dire! Altra parte, almeno per me difficilotta, per usare un eufemismo, sara’ il vitto. Penso che oltre al lavoro fisico che un’attivita’ del genere necessita, sara’ veicolo di dimagrimento anche le sbobbe che dovremo assumere. Anche durante i training che ho seguito in Inghilterra, la dolente nota e’ stata sempre il cibo, ma ci si tappa il naso e si ingoia! Penso che la prossima avventura la faro’ su una barca italiana, magari la mia! Per il resto non ho altre preoccupazioni. L’equipaggio e’ formato per la maggior parte da persone molto attente, per lo piu’ senza grandi esperienze marinare, escluso lo skipper e il suo vice, ma votate a far in modo che tutto prosegua per il meglio. Non penso ci siano incompatibilita’ caratteriali, la maggior parte di loro sono inglesi o irlandesi e piuttosto che pestare un piede provano a volare! La lingua, anche se parlo e capisco l’inglese, direi abbastanza bene, dati gli svariati accenti e qualche zappola, soprattutto all’inizio e’ un po’ complicato, ma l’orecchio si adatta facilmente anche perche’ il linguaggio marinaro e’ fatto anche di molti gesti!

Pronti quindi, poche ore e si parte, sinceramente, non vedo l’ora anche se Airlie Beach e’ stata una scopeta favolosa.

Gianluca