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Pensieri politici,Spazio Italia - Radio Timisoara

14/01/2014

Io [non] accetto.

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Vorrei avere la capacita’ di convincerti ad investire 3 minuti del tuo tempo per seguire una piccola clip, realizzata da qualcuno che ha sommato quasi trenta punti di innegabile ovvieta’, in una lista di cose che, dato come viviamo e cosa non facciamo per cambiare, di fatto, accettiamo.
I piu’, tra i quali mi considero, non hanno una chiara e definita idea di cosa tutto questo significhi.
I piu’ sono convinti che, anche se le cose non vanno proprio come dovrebbero, non ci sia, comunque una soluzione e, quindi, non si possa fare nulla per cambiare il nostro modo di vivere.
I piu’ continuano e continueranno a seguire le notizie, preconfezionate ad arte da prezzolati istigatori, che nonostante tutto li trascineranno in un vortice di tenue, flabile, inafferrabile speranza che, un domani, sara’ meglio.
Noi siamo sempre di piu’ invischiati in una torbiba e melmosa esistenza dove alcuni prezzolati ignobili individui, giocano con le nostre intelligenze oltre che con le nostre vite e le vite dei nostri figli.
Non dobbiamo accettare tutto questo, non dobbiamo piu’ farlo.

Iniziamo a chiamare ladri i ladri.
Iniziamo a chiamare truffatori i truffatori.
Iniziamo a bandire i banditi.
A prescindere da quanto hanno. Se hanno tanto, se sono arrivati a gestire patrimoni immensi, difficilmente quantificabili, molto spesso, non hanno agito correttamente. Inoltre, per mantenerli e, sopratuttto per accrescerli, sono disposti a fare di tutto, senza nessun rispetto delle regole morali ed etiche, dato che, sempre piu’ spesso, le regole riescono a cucirsele addosso.

Se questo, se lo stato delle cose e’ arrivato a questo punto e’ solamente colpa nostra.
Noi, la gente comune, noi i normali siamo i colpevoli.
Noi che abbiamo bisogno di leaders di guide, di illuminati, seguiamo gente che non ha nulla in piu’ di noi, anzi.

Noi siamo i colpevoli che diciamo, sia tacitamente che esplicitamente, IO ACCETTO.

Cosa dobbiamo fare allora?
Per il momento prendiamoci qualche minuto per riprenderci da quanto abbiamo appena visto e, sinceramente, non facciamo piu’ finta di niente.
Si tratta della nostra vita, l’unica che abbiamo a disposizione.

Gianluca Testa

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07/12/2012

Populismi pericolosi.

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“Qualche volta bisogna ingoiare qualche rospo, soprattutto in politica, signor Presidente Basescu…”, sentenzia un giornalista al Presidente rumeno alludendo al Primo Ministro Pontea. “…io sono disposto a mandare giù anche più di un rospo….è un porco che non posso mandare giù!”
Al di la della necessita’ di dare libero sfogo a simili affermazioni, ricordo che si tratta di un Presidente della Repubblica, c’e’ da dire che, con tutti i suoi toni camerateschi, e’ l’unico che in piu’ di vent’anni, ha cercato e sta cercando di dare una parvenza di legalita’ a questo Paese.
Le azioni populiste e le dichiarazioni non superano minimamente, le azioni perpetrate dall’attuale esecutivo, che in piu’ riprese ha cercato, screditando quel poso di credito che aveva guadagnato la Nazione in questi anni, di demolire le piu’ elementari regole democratiche per arrivare allo scopo supremo. Fare piazza pulita del supremo censore e, finalmente, permettere ai propri protetti e protettori, soprattutto, di dormire sonni tranquilli sui guanciali riempiti da decine di milioni di euro rubati a man bassa dal dopo rivoluzione in poi.
Tutto diventa lecito, anche dichiarare festa nazionale il 30 Novembre perche’ e’ sant’Andrea e, come se non bastasse, dichiarare festa nazionale anche il 24 ed il 31 Dicembre, tanto nessuno comunque sarebbe andato a lavorare…
Regali che questa Nazione non si puo’ permettere assolutamente, ma che si sommano a chissa quanti altri regali ad personam che sono e saranno profusi durante questa campagna elettorale.
Tutto pur di arrivare allo scopo. Ed in perfetto stile levantino, dove di dichiara solennemente una cosa e si fa esattamente il contrario, s’e’ addirittura promulgata una legge (ndr. ordinanza d’urgenza) dove e’ stato dichiarato reato penale, la regalia elettorale che abbia un valore superiore ai 10 Ron, poco piu’ di due Euro.
Certo, per noi Italiani non e’ facile, a livello di Nazione, ergerci a paladini della giustizia e dell’anti corruzione, viste le recenti classifiche che ci vedono davanti alla Romania, Bulgaria ed altri non so quanti Paese, per quanto concerne il livello della corruzione politica. Molto umiliante, soprattutto per coloro i quali si professano e, molti lo sono, persone di provata integrita’ morale ed etica.
Ma per chi voteranno i Rumeni domenica prossima?
I sondaggi, poco credibili per la verita’, assicurano oltre un 60% alla impossibile coalizione USL, impossibile dato che racchiude in una sola ampolla, comunisti e destre. D’altronde l’altra coalizione ARD, e’ anchessa intrisa di non meglio qualificabili elementi, fatte le dovute eccezioni ovviamente.
RImane, a mio parere, un principio che non puo’ essere assolutamente dimenticato. Un partito e’ un organo condotto da pochissimi elementi dove chi vi fa parte o gioca con la squadra oppure e’ fuori. Non esistono e non potrebbero esistere altre alternative, giusto a causa della struttura e della forma del partito politico. QUesto e’ valido dovunque, ovviamente, non solo in Romania. Per questo assioma non posso che adirarmi quando leggo dei messaggi pubblicitari che cercano di carpire il voto dei cittadini, promettendo legalita’ correttezza, etica, sviluppo e chi piu’ ne ha piu’ ne matta. QUesto sia a destra che a sinistra.
Se potessi votare, mi recherei senza dubbio alle urne e, dato che non esiste un Movimento quale il M5S in Romania, annullerei la mia scheda elettorale, con la profonda speranza che la stessa cosa venga fatta da altri milioni di elettori. Crcherei di bloccare il sistema, sollevando un precedente democratico senza eguali, dove nessuno avrebbe nessuna maggioranza se non le schede, appunto annullate. Nel frattempo, farei di tutto per cercare di sviluppare un sentimento di amor proprio e di appartenenza da invogliare quelle migliaia, milioni di giovani, ad entrare in politica facendosi essi stessi attori e registri del loro futuro e del futuro dei loro figli, dato che noi, a quanto pare, abbiamo fallito.
Gianluca Testa

Pensieri politici

25/06/2011

Cosa si fa?

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La realtà l’abbiamo sotto gli occhi e non c’è nulla da fare. Da che mondo e mondo chi ha il potere perpetra i suoi obiettivi anche se questi sono palesemente in contrasto con il più elementare del buon senso, per non parlare dell’etica e della vituperata, dimenticata, “obsoleta” morale. Non c’è soluzione se non quella che, avendo superato il bivio che porta all’assalto al Palazzo, porta alla via dettata dalle prossime politiche. E’ chiaro che il potere, dalla sinistra alla destra passando per quello che si può forse chiamare centro, con tutti i suoi rivoli ed affiliati a pagamento, è completamente sordo ai chiari messaggi politici, e non solo, che il Popolo italiano sta mandando da moltissimo tempo. Non si tratta di non capire, capiscono molto bene quello che sta accadendo ed è per questo che, fingendo di ignorare la situazione, incrementano le attività per cercare di blindare le proprie posizioni.

Questo è un momento delicatissimo per la nostra democrazia.

E’ proprio quando si è sull’orlo della disperazione, quando si è braccati e spaventati che si offrono beni e promesse che possono allettare anche i più, apparentemente irriducibili, avversari. Il proprietario di un’azienda che non licenzia il proprio amministratore ubriacone e ladro non può essere capito dalle sue maestranze che, invece, vedono barcollare il DG pieno d’alcool in corpo con le mazzette dei fornitori ancora in tasca. Loro, le maestranze, non possono sapere che di quelle mazzette la maggior parte finirà nelle tasche proprio del padrone che apparentemente sembra la parte lesa. Il DG, sia esso maschio che femmina, nel nostro caso ci piace pensare ad una femmina cirrotica e zoccola, non sarà mai licenziato perchè corrisponde al centesimo il dovuto al padrone che così facendo depaupera non solo i suoi soci, ma anche i dipendenti ed ovviamente lo Stato. Nella politica è esattamente lo stesso. Noi, le maestranze, il popolo bue appunto, non sapremo mai che accordi esistono sottobanco, ed avendo il vero controllo solo una volta ogni quattro anni o più, concediamo tutto il tempo necessario affinchè chi ha capito come può agire non arrivi a cambiare le regole e, magari riportare il popolo bue sotto il giogo di qualche regime, magari televisivamente gestito. (A proposito oggi sarebbe il compleanno di George Orwell!)
Cosa si fa? Credo che non rimanga altro che organizzarsi, seguire l’esempio dei Movimenti 5 Stelle ed assorbire la filosofia che non c’è free meal per nessuno oltre al fatto che non si danno più deleghe in bianco. Il vero problema è creare una coscienza politica, almeno un minimo di coscienza politica nel maggior numero di cittadini possibile. Queste parole sono sicuramente una goccia nel mare, ma il mare ha una goccia in più oggi.
Gianluca Testa