Spazio Italia - Radio Timisoara

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Capitale Culturale

18/07/2020

Chi?

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Andres Serrano the rabble 1984
Chi ha il diritto di decidere cosa è bello o cosa è brutto?
Semplice, ognuno di noi, per quello che riguarda il proprio senso e gusto, ma chi ha il diritto di decidere per tutti gli altri, per esempio cittadini di un conglomerato urbano che un’opera sia bella o brutta e per questo possa o non possa essere esposta in uno spazio pubblico?

Chi?

In base a quali attribuzioni o capacità?
Francis Bacon

Ovviamente non mi sto riferendo ad un contesto dittatoriale, dove un solo uomo o un comitato ‘artistico’ sottoposto in ogni caso al dictat di qualsivoglia ideologia, decide per tutta la comunità e dove, la comunità, non ha il coraggio di commentare o, peggio reagire per paura di ripercussioni fisiche anche mortali. Mi riferisco al nostro ambiente, alla nostra città, questa meravigliosa e potenzialmente splendida Timisoara foriera di proiezioni artistiche inimmaginabili, dove, fino a prova contraria vige il diritto generato dallo stato democratico in cui viviamo.
E allora, chi ha il diritto di decidere se qualcosa deve o non deve essere esposta in pubblico in una città appunto dove, quale punto a favore di questa discussione, si è in corso d’opera per espletare il sogno della capitale culturale europea?
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I piccoli di Timisoara, i bambini di questa città, passeggiando con i loro genitori davanti al dinosauro dei Baraka, si sono entusiasmati alla vista del ‘mostro’, del ‘formichiere’ e i loro genitori non hanno esitato a fotografarli con l’opera sullo sfondo dei loro profili.

L’innocenza che giudica l’arte meglio degli onniscienti.

Basterebbe solo questo per sentenziare che, sì quella è un’opera che deve essere esposta, non solo davanti al museo dell’Arte, ma in ogni quartiere della città. Sì quella come tutte le opere frutto del lavoro e del genio più o meno talentato di ogni artista, ha il diritto di essere esposta al pubblico quale critico spietato e impietoso, capace di giudizi lapidari atti a determinare il successo o il fallimento della fama dell’opera stessa.
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In fine, proprio perché Timisoara ha il titolo di Capitale Culturale Europea, proprio perché questa città si fregia di una pluralità ricchissima di diverse culture, lingue e religioni, proprio per questi motivi, senza entrare in altri campi, opere, le opere devono essere esposte in ogni angolo della città. Timisoara deve e può diventare un museo essa stessa. Timisoara deve cullare le proprie ricchezze partorite dalle diversità di opinioni e di gusti, ma senza imporre in maniera autoritaria, dittatoriale cosa va o non va esposto.

E voi, cosiddetti uomini di cultura che create pensieri che nemmeno con dieci oboli lo stesso Caronte accetterebbe di traghettare negli inferi, non vi vergognate di portare simili argomentazioni di accusa prestando, di fatto la vostra penna solo ed esclusivamente a speculazioni di bassissimo livello, probabilmente volte a sostenere l’una o l’altra fazione politica, oramai in lizza, ahimè, per la poltrona di Sindaco?

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A titolo personale dichiaro il mio plauso per i Baraka per il coraggio, l’impegno e il pathos che alimenta il loro lavoro anche se alcuni dei loro lavori non sono di mio gradimento e dico inoltre, rivolgendomi agli autori degli articoli infamanti apparsi nella stampa locale, che chi accusa e sputa anatemi addirittura ricchi di scenari degni di un tribunale della ‘santa inquisizione’ avesse una vaga idea dell’arte moderna, quella, fonte illuminata di autori del calibro Bacon, Cattelan, Serrano, Goya con “Saturno divora i suoi figli”, Courbe con la sua ‘origin du monde’, Manzoni ‘Merda d’autore’, il Pomarancio (Niccolo’ Circignani) con il martirio di san Pietro d’Alessandria e centinaia di altri altrettanto famosi, protetta da musei quali Guggenheim, Paul Getty, del Moma, o di altri centinaia di illustrissimi tempi della cultura moderna, altro non potrebbe fare che tacere. Ma mi rendo conto che, da dipendenza politica o economica di alcuni, quella sì genera mostri dato che pone a riposo la loro, benché esigua, ragione.

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E centinaia di altri altrettanto famosi, protetti da musei quali Guggenheim, Paul Getty, del Moma, o di altri centinaia di illustrissimi tempi della cultura moderna, altro non potrebbe fare che tacere.

Ma mi rendo conto che, la dipendenza politica o economica di alcuni, quella si’, genera mostri dato che pone a riposo la loro, benché esigua, ragione.

Pensieri politici,Spazio Italia - Radio Timisoara

09/04/2013

Commissioni Parlamentari

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Siamo seri e cominciamo a leggere le Costituzione Italiana. Che cos’è? E’ la legge FONDAMENTALE dello Stato e non ci sono interpretazioni di sorta. I politici di professione sono coscienti del fatto che gli italiani medi non leggono, bensì sentono la televisione, alcuni leggono i titoli dei giornali. Pochissimi leggono. Io vi esorto a leggere, a capire ed a giudicare. Si a giudicare, quello che capita e quelle persone che ci hanno preso per i fondelli per decine di anni. Dobbiamo sapere, essere informati per poter giudicare, non possiamo essere pilotati da furboni, spesso ignoranti, quasi sempre truffatori, che si approfittano della nostra pigrizia e della nostra indolenza. Leggete un po’ di più, informatevi, non mancano le possibilità, non oggi.
La Costituzione Italiana è chiara, vi riporto un articolo del primo Titolo Sezione II:

La formazione delle leggi

Art. 70.

La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.

Art. 71.

L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.

Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.

Art. 72.

Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale.

Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza.

Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni

, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso o votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.

La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.

Le Commissioni Parlamentari, quindi, sono fondamentali e NON sono propedeutiche alla formazione di un Governo, come raccontano i ballisti degli altri partiti.
Il rammarico è che qualcuno dei MoVimento 5 Stelle ha votato Piero Grasso, uno dei più veementi oppositori alla formazione delle Commissioni. Bhe, non c’è da stupirsi, dato che il neo Presidente del Senato ha un bel debito da pagare.

Un grande imbroglio, una continuazione dell’imbroglio direi. SOno decenni che veniamo obnubilati da discorsi senza base reale ma riferiti in pompa magna come verità assolute.
L'”occupazione del Parlamento” è un’azione legittima e meritevole. Là si legge la Costituzione, la si legge la Legge delle Leggi e la Legge delle Leggi, dice quello che il Movimento 5 Stelle sta gridando da settimane.
Se non si proseguirà con il normale legale iter descritto dalla Costituzione, se le parole di Calamandrei cadranno ancora una volta nel silenzio e nel buio della disinformazione, bhe, questa volta, non sarà colpa nostra.
Noi vogliamo creare del nostro Paese un Paese esemplare dove vivere, prosperare e condividere i nostri sogni, affichè essi diventino la realtà dei nostri nipoti.
Se pensi che questo sia, anche un minimo , possibile, dì la tua, supporta i ragazzi che stanno cercando di ridare dignità a tutti noi.
Voglio ritornare a urlare “viva l’Italia”.

Gianluca Testa

Spazio Italia - Radio Timisoara

24/06/2010

Roberto Saviano

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Roberto Saviano (il Fatto quotidiano 24-6-2010)

Roberto Saviano (il Fatto quotidiano 24-6-2010)

Ho letto con scarso interesse le nefandezze apparse sia in rete che altrove circa Roberto. Posso solamente dire che in un mondo dove tutto è il contrario di tutto, dove non si trovano altri argomenti per rispondere alle accuse, se non urlare nuove accuse, non importa se assolutamente infondate, non possiamo più assolutamente nè indignarci nè stupirci. Oramai è lecito pensare che se c’è qualcuno che chiede conto e ragione di un nostro operato, io sono leggittimato ad accusare il mio interlocutore. Se trattasi di giudice, di essere comunista e politicizzato, se è un politico un fazioso alla ricerca solamente di un consenso che, tra le altre cose, non può avere perchè io me lo posso creare a mia misura quando voglio e così via. In questo nostro Paese, dove sulla testa dei nostri governanti cade la mannaia del sospetto, sembra fondato, che abbiano concordato con la criminalità organizzata lazzi ed intrallazzi, oltre che aver fondato fortune sui loro quattrini lordi sicuramente di sangue inoocente, anhe se non è la rivoluzione che si cerca, quali armi democratiche ci possono venire in aiuto per liberarci del fango che ci sta sommergendo e nemmeno tanto lentamente? Se la maggior parte della popolazione guarda al telegiornale come i greci guardavano all’orcolo, che possibilità abbiamo di salvarci?

Roberto, per quello che può contare aggiungi alla tua lista il mio nome per favore, si, alla tua lista di persone che ti sono vicino, che hanno comprato i tuoi libri, che ti ascoltano seguendoti su Current, senza essere minimamente sfiorati dal fatto che questo per te significhi un guadagno. Ma chi se ne frega se guadagni? Bene, bravo. Che siano un parziale compenso per la vita di cacca che stai facendo.

Per i tuoi delatori, almeno da parte mia, una solo veloce considerazione. Prendente in esame il fatto che a differenza di quello che va dichiarando il Presidente del Consiglio, è molto meglio che di mafia, di camorra, di ‘ndrangheta, di criminalità organizzata se ne parli e se ne parli tanto. La gente deve sapere cosa li circonda. La gente deve sapere chi abita alla porta accanto. La gente deve avere la possibilità, conoscendo la realtà delle cose ed i legami tra le persone, di scegliere chi deve governare il nostro Paese.

Gianluca Testa