Spazio Italia - Radio Timisoara

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Pensieri politici

31/03/2013

Diversamente onesti.

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Per non incappare nelle ire di qualche puritano, farcito da cultura da “titolo di giornale”, li chiamiamo, ma solo per qualche riga, “diversamente onesti”.
Chi sono?
Bhe, c’è l’imbarazzo della scelta e non parlo solamente di quelli che palesemente, non lo dico io ma i Giudici dei tribunali, hanno rubato, colluso, corrotto, dilapidato, tradito e, non ultimo, stretto accordi con le associazioni criminali e mafiose. Parlo anche di tutti quelli che, per piccoli, spesso, piccolissimi, interessi personali, continuano ad appoggiare, a votare, a sostenere questa classe politica.
Ho scoperto, riconosco la mia ignoranza, che esiste una professione comoda comoda, che in realtà non è nuova, se non nel mezzo, che sta prendendo piede molto velocemente. Gli “Spammatori”, alias delatori on line, che, assoldati da chi ha interesse a demolire, infangare, denigrare qualcuno, qualche idea o qualche azienda, inonda la rete di messaggi e commenti, denigratori appunto, per un tanto a messaggio. Pare che la tariffa sia di venticique centesimi a messaggio, ma anche se fossero zero virgola zero zero un centesimo, il ribrezzo e la nausea che queste persone scaturiscono al mio stomaco è indicibile.
Quando tutto è diventato lecito perchè “gli altri lo fanno”, quando un politico ex ministro si permette di difendere un’azione indegna di protesta di un sindacato di polizia, quando, i diversamente onesti permettono ad altri diversamente onesti di avere immunità e privilegi inimmaginabili in un Paese di Diritto, per il solo opportunismo del do ut des, non si può più restare sul vago, non si può più indicare la merda con un dolce eufemismo!
Siamo stanchi, veramente stanchi, ma questo non ci permette e non ci permetterà di fermarci ed accettare che le cose continuino così.
Presidente Napolitano, Ella ha dato, ancora una volta, motivo per vergognarmi ed indignarmi ancora di più. Vergognarmi perchè, anche a costo di scatenare un infinità di dissenzo, contro il buon senso e le regole della moralità e dell’etica, Ella ha lavato dalle sue mani la responsabilità di vedere qual’è la vera strada da percorrere. E’ impossibile che ella non veda quallo che La circonda, ma d’altronde, Ella ha firmato i decreti salva Berlusconi. Pensi per un secondo se al suo posto ci fosse ancora il Presidente (quello sì) Sandro Pertini. Se lo può immaginare il confronto?
Bene, su di una cosa siamo d’accordo.
L’Italia è una Repubblica Parlamentare.
Senato e Parlamento sono legalmente insediati.
Tutti hanno presentato dei programmi per essere eletti.
Uno solo sta attuando quello che ha promesso in campagna popolare.
Vediamoli all’opera, votiamo tutti i punti che ognuno ha presentato nel suo programma, non dovrebbe volerci molto. Vediamo quanti sono d’accordo con il taglio dei costi della politica, con l’azzeramento del “rimborso” (mai visto un rimborso che rappresenta il 200% delle spese sostenute) ai partiti, il conflitto di interessi, l’allontanamento dei condannati e pregiudicati dal Senato e dal Parlamento, l’annullamento della TAV ed il recupero di miliardi di Euro destinati a migliaia di altri infiniti progetti “ingrassa diversamente onesti” e così via. Ma vogliamo vederlo in diretta streaming, via internet senza filtri e “commentatori”, adesso siamo dentro e, da dentro vogliamo partecipare tutti.
La nuova era è iniziata, ladri, farabutti, collusi, corrotti e corruttori, raccomandati traditori, site finiti.
Gianluca Testa

Spazio Italia - Radio Timisoara

21/07/2010

Nuova speranza.

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la-rete-partNel mille novecento novanta due, grazie all’iniziativa di Padre Ennio Pintacuda, Leoluca Orlando, Alfredo Galasso, Nando Dalla Chiesa e pochi altri, veniva fondata “La Rete”.
In poco tempo, moltissime persone si sono aggregate al movimento che, a detta dei più, aveva tutti i numeri per affermarsi e per cavalcare, in maniera assolutamente lecita, l’onda della “disperazione” in cui era caduta l’Italia in quel momento. Mani pulite stava falciando i campi della corruzione e molti speravano che si trattasse della fine di un sistema che aveva indebitato tutti fino all’osso tutti gli Italiani, anche se aveva arricchito oltre misura alcuni.
Il movimento si è sciolto come neve al sole poco dopo, anche se riuscì in poco tempo a raggiungere percentuali molto importanti di consenso, oltre a collezionare alcune vincite politiche importanti. Molti simpatizzanti di allora, per me in maniera inspiegabile, all’ingresso di Berlusconi in politica, cambiarono immediatamente pensiero, iniziando a dare contro ai giudici del pool di mani pulite, osannando la purezza e l’idea di libertà del nascente partito politico, al tempo Forza Italia.
Oggi, sappiamo tutti com’è andata.
Nonostante l’evidenza dei motivi che hanno portato Berlusconi ed i suoi adepti ad entrare in politica, siamo arrivati all’ennesimo governo marcato “biscione”.
Sempre oggi, appare all’orizzonte un’ombra minacciosa, dalla quale il “biscione” dovrebbe cercare di proteggersi.
Il Movimento 5 stelle cresce. Non ha colore politico, come poteva avercelo la Rete, marcatamente di sinistra con punte decisamente radicali. E’ costituito da uomini normali, almeno quelli che ho conosciuto di sfuggita accaldati ed intenti a raccogliere firme per scongiurare la privatizzazione dell’acqua e di altre importanti azioni che vogliono semplicemente garantire i diritti di tutti. E’ costituito da uomini giovani che sanno usare internet, e che ne sanno amplificare la forza videoregistrando le riunioni pubbliche dei Consigli dei Comuni italiani distribuendone le immagini usando YouTube.
Sono decisamente molte le cose che si potrebbero raccontare di quello che sta accadendo in Italia oggi. Non su tutte sono d’accordo, come sono sicuro non lo siete voi. Ma è proprio questo il punto e la volontà comune di noi oscuri e sconosciuti blogger. Desideriamo, vogliamo con tutte le nostre forse essere parte di una pluralità disomogenea colma di idee diverse ed anche contrastanti, convinti che solo così potremo crescere e slegarci dal vischio in cui la “casta” ci ha trascinato in tutti questi anni.
Speranza immutata, allora come oggi, che non si tratti di un’altra bolla di sapone.
Gianluca Testa