Spazio Italia - Radio Timisoara

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Pensieri e basta,Pensieri politici

23/03/2013

Presidente Napolitano

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Presidente Napolitano,
mi è difficile capire come una figura come la vostra, istituzionalmente parlando, non abbia compreso, non voglia comprendere, che l’Italia è arrivata ad un capolinea definitivo.
La politica che ella, al pari di altri politici, ha contribuito a rendere astiosa ed incomprensibile alla quasi totalità degli italiani, meno ovviamente coloro i quali hanno sguazzato nel pastone, volutamente, creato negli ultimi trent’anni, è finita. Così come sono finiti i partiti politici così come si conoscono e si sono conosciuti fino ad oggi.
MI è difficile accettare che il Presidente della Repubblica italiana, non abbia avuto il coraggio di scegliere il cambiamento, dato che rifiuto di credere che ella non abbia compreso il fortissimo messaggio che milioni di italiani le hanno indirizzato per il tramite del voto appena espresso.
Ma, nonostante tutte queste incapacità di comprendere e di accettare il suo operato, ivi compreso il suo, ultimo criptico e, me lo consenta, inutile, discorso rivolto agli italiani nel designare il politico Bersani, all’incarico di formare il nuovo Governo della nostra Repubblica, sono molto soddisfatto che, la sua scelta, altro non farà che rafforzare l’idea di Democrazia che, oramai, è entrata nel pensiero politico della maggior parte degli italiani. Peccato, ha perso l’ultima occasione di cercare di riguadagnarsi un po’ di rispetto, cosa che ha iniziato a riguadagnare dopo il suo rimprovero al politico tedesco, anche se, devo essere sincero, ci vorrebbe ben altro per renderle il credito che ha avuto all’inizio del suo settennale, per fortuna al termine, dato l’oscurantismo con il quale ha avvolto tristissime e gravissime realtà italiane del secolo scorso.
Noi, cittadini liberi da logiche partitiche, capaci di ragionare al di là delle righe e degli schemi che, tutti voi politici di vetusta fattura, avete cercato di inculcare nelle nostre menti, sappiamo cosa dev’essere fatto e, le assicuro, lo faremo ricostruendo il nostro presente, mattone dopo mattone, per garantire ai nostri futuri nipoti, alle nostre future genie, un’Italia, dove sentirsi orgogliosi di vivere e di lavorare.
Non ci fermeremo mai, neanche quando avremo raggiunto i nostri scopi, perchè non commetteremo mai più l’errore di riporre la nostra fiducia in chicchessia in maniera incondizionata. Vigileremo sempre, saremo sempre presenti per evitare che politici, come quelli che hanno portato il nostro Paese alla rovina, possano anche per una sola ora, rimettere piede nel Parlamento e nel Senato oltre che, è implicito, al Quirinale.
Gianluca Testa

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07/04/2011

Nuovo Codice del Lavoro

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lavoronero1La fiducia è stata accordata. Il nuovo codice del lavoro rumeno è passato e sarà attivo in poco meno di un mese. I sindacati hanno messo in piedi la solita pantomina populista, alla quale non sembra più credere nessuno, nemmeno gli affiliati al sindacato stesso, che tra le altre cose è stata anche abbastanza penosa. I patronati si sono rilevati deboli e poco incisivi, ed anche il Governo, non ha approfittato per creare delle basi più solide per assicurare al Paese una speranza in più di ottenere nuovi investitori. Quello che non molti hanno capito è che non serve a nulla dire che “tanto le regole più dure non sono applicate”, in una Nazione normale, la legge è legge e non si può applicare se piove e se c’è il sole no, o peggio ancora, solo per alcune società e non per altre. Si applica e basta. In base a questo principio le aziende che non sono mai venute in Romania, hanno come base informativa, a differenza dei nostri “imprenditori” padani, la Gazzetta Ufficiale. Molti, ne sono convinto, si sono spaventati quando hanno letto che i tempi ciclo (in rumeno norma) devono essere concordati con i Sindacati, oppure hanno decisamente sollevato una montagna di obiezioni quando hanno letto altri dettami del vecchio codice e come soluzione, hanno deciso di non venire, semplice.
Le nuove regole sono un po’ migliorative, sotto alcuni punti di vista, ma altre rispettano lo spirito e le consuetudini di questo popolo. E’ stata dichiarata guerra al lavoro nero ed all’evasione fiscale, quindi, in modo pertinente, si sono inserite delle disposizioni che sanzionano penalmente chi assume persone in nero. Bene la norma esiste ma è condizionata ad un evento, che se non raggiunto non genera il caso penale ma rimane un semplice reato amministrativo. La condizione è il numero massimo di persone che possono essere assunte in nero! Non più di cinque. In effetti la legge non permette di assumere fino a cinque persone in nero, ma non punesce gli autori delle assunzioni se non amministrativamente, fino a quella quantità, ergo, lo permette!
Lo so, ai più sembrerà una barzelletta, ma non lo è. Quindi piccoli negozi, bar, ristoranti, piccoli laboratori e quant’altro, sono salvi.
Una soluzione rumena al cento per cento.
Gianluca Testa