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Pensieri politici

08/11/2011

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E’ terribilmente difficile non parlare di Italia in questo momento. Mentre in Campania si “tesserano” duecentomila nuovi iscritti al Popolo delle libertà, risultato talmente eclatante da suscitare non pochi dubbi, vista anche l’organizzazione del partito in quella regione, ed il presidente del Consiglio dichiara che ” se devo morire lo faccio in Aula” ma non ci pensa nemmeno a dimettersi, lo spread con i Bond Tedeschi sale a quattrocento novantuno punti di differenza.
Le dichiarazioni sono solamente dei proclami senza nessuna base di verità. La solfa che si deve andare avanti per mantenere fede al mandato degli italiani è talmente ridicola da non far più nemmeno ridere. Ma se dovessimo, per un momento, abbandonare la realtà e cercassimo di costruire un nuovo modello, cercando di non cadere nel tranello dei Governi tecnici o di larga intesa, truffe per permettere che i soliti noti, per lo più indagati se non già condannati in ultimo grado, si ridividano i posti del potere e ricomincino la solita solfa, continuando ad affossare questo nostro povero Stato, dovremmo scontrarci con la triste realtà formata da persone che di credibilità non ne hanno assolutamente. Se omettiamo il collerico di Pietro e pochissimi altri che viaggiano nell’ombra, dato che gli sconosciuti non li conosciamo per definizione, non rimane più nessuno a cui, francamente, affiderei il mio voto. Quindi? La soluzione sta in una mobilitazione politica generale. L’hanno e lo stanno dimostrando i gruppi del Movimento Cinque Stelle, ed i tanti ragazzi e ragazze che in queste ora stanno spalando il fango, letteralmente parlando, generato sì dalle intemperie ma anche, se non soprattutto, dall’incuria del Governo e dei politici locali. Uno per aver distolto tutti i fondi necessari per riabilitare e gestire il territorio e gli altri, per aver omesso, spesso con nozione di causa, non solo il riassestamento idrogeologico del territorio che sono stai chiamati a gestire ma anche permettendo scempi edilizi che hanno cementificato milioni di ettari in maniera selvaggia. Certo che gli unici che ne hanno beneficiato sono solo loro, visto che gli altri hanno solo pagato, alcuni con la vita, le loro scelte criminali. Il Movimento Cinque Stelle dicevo, o qualsiasi altra manifestazione politica democratica che si avvalga dei diritti costituzionali della partecipazione alla vita politica regalando il proprio contributo alla creazione di un nuovo, completamente nuovo (per l’Italia) modello di democrazia.
LA Rete è uno strumento essenziale per ottenere questo sviluppo. Il miglior ed il più veloce mezzo di comunicazione che l’uomo abbia mai inventato, è a nostra disposizione. Certo hanno cercato di toglierlo di mezzo, cercando di tacere blogger ed opinionisti che, spendendo l oro tempo e mettendo, coraggiosamente, in mostra al mondo le loro idee, stanno lentamente tessendo una rete di opinioni che tra le loro maglie, racchiude sicuramente la chiave di una nuova società.
Diffondiamo le nostre idee. Partecipiamo, di nuovo, attivamente alla vita politica del nostro Paese, ma demoliamo la struttura politica esistente fatta da monoliti partitici che non hanno più il senso di esistere. Eliminiamo le cariatidi polifunzionali e pluri milionarie che siedono al Parlamento ed al Senato da decenni e che, sfacciatamente, danno sempre la colpa agli altri dei disastri provocati dalla politica fino ad oggi. Ma loro dov’erano?
Come può un Parlamento funzionare se i suoi membri sono per oltre il settanta cinque per cento del tempo assenti? Com’è possibile assicurare un servizio di guida ad un Paese di oltre sessanta milioni di persone quando si ricoprono due o più incarichi ad oltre centinaia di chilometri di distanza uno dall’altro? Com’è possibile assicurare equità e giustizia quando una parte importante dei parlamentari e senatori sono inquisiti e condannati in ultimo grado per reati che vanno dall’associazione mafiosa ai reati contro il patrimonio dello stesso Stato che vogliono governare? Come si può pensare che non esiste il conflitto di interessi del presidente del governo quando a questo rispondono quasi tutti gli organi di informazione e di spettacolo del Paese?
Ma cosa ci serve per essere definitivamente stanchi di essere presi in giro dal mondo e di avere oltre il venti tre percento dei nostri giovani senza lavoro e senza prospettive?
Il momento non è difficile, è terribilmente difficile, ma è in questi frangenti che la nostra Italia, che noi italiani siamo sempre riusciti a trovare la forza per ricostruire e ricominciare d’accapo.
Gianluca Testa