Spazio Italia - Radio Timisoara

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19/03/2013

Perche’ ci credo.

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Quello che e’ certo e’ che non e’ una fede, anzi.
Mi sono sempre ritrovato a chiedere a gran voce che vengano rispettate le regole.
Se questo sono sbagliate, ci si riunisce, le si discute e, se e’ il caso, le si cambia, ma fino ad allora le si rispetta.
Mi ricordo del mio ultimo intervento spontaneo all’assemblea degli associati di Unimpresa Romania, ora COnfindustria Romania. Avevo appena assistito alle manovre della piu’ bassa e bieca politica per poter eleggere degli ineleggibili quali rappresentanti degli affiliati.
Avevo denunciato il fatto ai “Probi Viri”. Le parole per me hanno ancora un profondo significato.
Probi Viri significa uomini onesti.
Il risultato era stato quello di essere minacciato di espulsione…Non ho resistito piu’ ha detto quello che dovevo dire e me ne sono andato io.

Ho sempre creduto nell’associazionismo, dove chi puo’ supporta, aiuta colui che non puo’, o non sa. Ero contento, avrei potuto rendere pubbliche mie esperienza e supportare gli altri ed imparare dagli altri, ma le logiche di “potere” hanno prevalso.
Mi sono arrabbiato, ho voluto cercare una soluzione per rendere il tutto trasparente, chiaro, ma il sistema è stato più forte.
Persone chiare, senza interessi economici, non sono credibili in un mondo di interessi.
Ho docuto lasciar perdere, anche se a malin cuore, dovevo comunque lavorare, portare a casa la pagnotta.

Poi Grillo.
Ogni volta che guardavo un suo spettacolo, mi incazzavo. “Cosa ridete deficienti, quello che dice è tragicamente vero!”
Adesso il MoVimento 5 Stelle. Il nome, a dirla tutta, non mi piaceva tanto, all’inizio.
Qui, a Timisoara, il comune si definisce a 5 stelle. Non commento, ma qui è tutto tranne che a cinque stelle.
Ma poi che importa, è un nome, e se un nome è privo di contenuti, come Timisoara che è tutto tranne che a cinque stelle, diventa solamente una macchia su di un foglio. E quel nome, da buona macchia, darà fastidio, non farà nascere nulla, anzi.
Poi Grillo, dicevo, le idee della democrazia vissuta, respirata e trasmessa tramite un veicolo potentissimo e velocissimo.
Le idee non hanno colore, giusto Beppe. O sono buone idee o sono cattive idee. E se sono buone, volano, si moltiplicano e si radicano nella mente e nel cuore.

Questo è accaduto a me. Ho un’idea radicata nel cuore.
Voglio pensare, sono convinto, che quello che sta accadendo nel nostro Paese sia una sorta di neo Rinascimento. Ancora una volta partito dall’Italia sta espandendosi a macchia d’olio in tutta Europa. Oggi sarà un processo più veloce di quello del XIV secolo, ovviamente, ma non sarà meno potente, anzi.
Non serve essere in prima persona, basta esserci, scrivere, parlare alla gente, ai giovani così come alle persone mature, ma continuare a parlarne in maniera semplice, comprensibile. La forza è tutta nel fatto che alle parole seguono i fatti, sempre.
Quindi essere parte di questo neo Rinascimento è e sarà il compenso per aver sostenuto e vissuto in maniera coerente, dando valore alla parola data, riconoscendo le proprie responsabilità, preferendo il rapporto umano all’EBITA a tutti i costi.

Ci credo per me, per la mia famiglia e per coloro che verranno. Dev’essere possibile creare un mondo migliore. Noi lo stiamo facendo.

Gianluca Testa

Spazio Italia - Radio Timisoara

30/05/2009

Beni primari

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180px-irish_potato_famine_bridget_odonnelLa campagna politica impazza, è il caso di dirlo, sia in Romania che in Italia. In Romania il target è la Presidenza e qualsiasi posto al Parlamento Europeo. Certo che in questo momento l’immobilismo pre elettorale, non è sicuramente il benvenuto, anzi. Guardando agli affari di casa nostra, drogati e sporcati da bassezze senza nessuna valenza politica e fine, se non il senzionalismo da spiaggia. Non possiamo certamente essere orgogliosi di questo,  e soprattutto, ci vengono a mancare dei punti di forza con cui criticare quanto accade in Romania. Meglio quindi far finta di essere apolidi, ahimè.

Demagogia ed interessi. Interessi e demagogia. Ma quanto putrà durare, per quanto tempo ancora la gente, quella comune, riuscirà a sopportare questo mal costume? Qualcuno diceva che fintanto che la “pancia” è piena, non esistono i motivi per imbracciare le armi. Forse è vero. Gli edeali sono sempre più vicini alle necesità della tavola. Possiamo rinunciare alla nuova automobile, all’ultimo modello di telefonico, ma se non abbiamo il latte per i nostri figli la questione cambia. Allora torniamo di getto a quei valori di base, sempre presenti ma offuscati da milioni di false necessità, diventate “assolutamente” necessarie, che in momenti di crisi, quella vera, richiamano la sopravvivenza dell’individuo e, quindi, della specie. 

Arrivare a tanto è accaduto in molte, moltissime occasioni. Capita ancora, solo che il colore della pelle è diverso dal nostro, per cui sembra che siano affari d’altri. 

Che basterà sperare che tutto si sistemi?

Gianluca Testa