Solo tu.
Se ci credi, spesso, riesci a trovare la soluzione alle paure che, come i mostri di Rilke, stringono, tra le morse del buio della tua notte, i migliori, spesso, i migliori dei tuoi tesori. Sono le tue idee, quelle che ti vergogni di esprimere. Sono gli istinti che ti stringono le gonadi, così forte che picchiano la tua mente. Vogliono uscire, sentirsi vivi ed esprimersi. Sono quell’abbraccio che hai desiderato stringere senza essere frainteso, ma che, molto spesso, hai represso guardato a vista dai tuoi mostri. Allora scappi, fuggi senza meta, sempre nei tuoi pensieri di uomo senza frontiere, senza limiti, dove i pensieri, ma solo loro, si trovano nelle lande dell’infinito possibile, ma che, una volta tornato al presente, diventa, un infinito infinitamente impossibile.
Allora nemmeno le parole possono essere il tuo conforto, perché anch’esse sono interpretate e circondate da ghirlande di luoghi comuni e di motivazioni che, pur non avendo nulla a che fare con il tuoi pensiero, circuiscono e castrano il pensiero che le ha generate.
Arrivi a non volerti più bene, a pensare che non c’è soluzione alla tua voglia di essere e di esprimerti, ma sbagli. Tutto quello che puoi è dentro di te, solo che non lo sai, solo che non l’hai ancora capito.
Svegliati uomo.
Reagisci e pretendi di essere e di poter vivere per quello che in realtà ti senti di essere veramente.
Quello che senti è realmente sostenibile, avulso dalla materialità dei desideri, quella non conta, non serve a nulla, non la porterai con te nel lungo viaggio. Quello di te che resterà nel mondo si potrà raccontare molto tempo dopo e molto tempo ancora dopo che di te non rimarrà assolutamente nulla di materiale.
Vivi il tuo tempo e credi che quello che puoi essere in effetti sarai, dipende solo da te.
Gianluca Testa