Signore e Signori, popolo rumeno.
è molto difficile per me aggiungere righe a questa lettera virtuale, in quanto non ho nessun titolo per consigliare o commentare quanto accade nel vostro Paese, se non per il fatto che, vivendo e lavorando qui, noto e subisco, molte delle decisioni e tutte le non decisioni, che voi ed i vostri politici, generate.
Di sicuro mi è molto difficile capire e non è retorica, quale sia il processo mentale che vi rende così decisamente estranei, avulsi da tutto quello che accade intorno a voi e che, apparentemente, non vi tange direttamente. Anche la giustificazione dei molti decenni trascorsi sotto la dominazione comunista, inizia a vacillare, non regge quasi più.
Il qualunquismo con il quale ammantate la maggior parte delle vostre discussioni pseudo politiche è, sicuramente, una delle ragioni per cui, pochi elementi, sono arrivati a gestire la Res Publica come se si trattasse di un bene strettamente personale. Il qualunquismo e la rassegnazione del “asa e la noi” rende potenti i negletti e deboli i probi. Quando poi arriva anche la stoccata finale del “nu ma bag” allora non c’è aluno scampo, è finita.
Quello che sta accadendo in questi giorni in questo Paese, al di la di motivazioni di partito, di asti e di vecchi rancori, è di una gravità assoluta. Non mi permetto di giudicare le persone, non sono io quello che può accusare nessuno, ma permettetemi di ragionare sul contenuto delle manovre che stanno scandalizzando il mondo intero.
A prescindere da persone, ideologie e questioni, più o meno, personali, come dicevo poc’anzi, quello che spaventa è la mancanza assoluta del rispetto delle regole istituzionali e, soprattutto, costituzionali di questa Nazione. Quello che terrorizza è che la totale mancanza di questo rispetto proviene dalle più alte cariche dello Stato.
Le ripercussioni sono alla porta. Molte agenzie di stampa del mondo hanno già riportato e commentato gli accaduti di questi giorni e, le più attente e grandi società che hanno o che stanno investendo in ROmania, hanno già iniziato a chiedere spiegazioni su cosa sta accadendo in questo Paese.
Cosa rispondere?
Io, come la maggior parte degli Ammininstratori di aziende i cui capitali sono stranieri, non possiamo dire “asa e la noi”, oppure ” nu ma bag”!
Dobbiamo dare il nostro parere, dobbiamo cercare di interpretare e di mitigare quello che all’estgero non si può capire. Onestamente, in poche istanze, non si può capire, non si potrebbe capire nemmeno qui, in Romania.
Ed allora, cosa rispondere?
Non si tratta di “Bula” del quale possiamo dire che sta scherzando. Si tratta di persone la cui credibilità è già minata da loro scelte pregresse. Scelte che nella maggior parte dei casi, in questa Nazione, sono condivise da migliaia se non molte di più, situazioni identiche. Dove Professori corrotti hanno venduto tesi di laurea e di dottorati a profusione. Solo che, per quanto sia deplorevole, criminale ed offensivo che chiunque altro abitante di questa Nazione acquisti un titolo, questo risulta assolutamente inaccettabile che questo avvenga da chi deve condurre le sorti di questo Paese.
Non sarebbe il caso di iniziare ad indignarsi ed indignandosi di procedere verso una richiesta più che legittima, di pulizia e di rigore?
Non sarebbe arrivato il momento di dire basta e di fermare questo scempio?
Non è arrivato il momento, Signore e Signori, di riguadagnare la vostra personale dignità?
Gianluca Testa
la risposta alla Sua domanda “quale sia il processo mentale che vi rende così decisamente estranei, avulsi da tutto quello che accade intorno a voi e che, apparentemente, non vi tange direttamente” sta proprio nei 50 anni di comunismo, periodo in cui il 90% della popolazione era esclusa dalla vita e dall’amministrazione di fatto della Res Pubblica (solo di nome). Il problema è che la gente si è in qualche modo abituata all’inerzia di saper governare il paese da qualcun’altro, non si sente coinvolta, quasi non sente vivamente suo il paese. E’ chi lo sente suo ha quasi la nausea…
Comment by monica — 04/07/2012 @ 10:34 PMIn quanto alle nuove generazioni e meno “nuove”, la fauna che popola Mall di Timisoara e altri posticini simili ne da il quadro completo di che interessi abbiano.
Purtroppo..
Cara Monica, quello che sconcerta, ma non e’ solamente un problema rumeno, mi creda, e’ lncredibile incomprensione del fatto che il vivere “male”, socialmente e personalmente parlando, e’ strettamente legato al totale disinteresse delle masse alla vita politica.
Comment by gianluca — 06/07/2012 @ 12:24 PMPoi, dobbiamo aggiungere, la comodita’ di sapere che con quanche “attenzione” si possono risolvere i piu’ intricati dei problemi. Comodita’ che richiede una certa continuita’ affinche’ il sistema mantenga, se non le stesse persone, almeno le stesse regole.
Per quanto riguarda i 50 anni di comunismo, possono essere una spiegazione, ma non possono essere piu’ una giustificazione. Oltre al fatto che ne sono passati oltre 20, le trasformazioni politico economiche globali non permettono piu’ a nessuno di piangersi addosso e di autocommiserarsi con un patetico “asa e la noi”.
Mi creda, esistono forze giovani che aspettano solamente di essere guidate, aiutate a vedere qualche possibile spiraglio. Il mio piccolo sforzo, se alimentato e accomunato da altri piccoli sforzi di altrettante altre persone normali, potra’ essere fattivo. C’e’ da lavorare. C’e’ da sacrificarsi e da spendersi, ma sono convinto che ne valga la pena. Oh, si, ne vale la pena certamente.
La saluto.
Gianluca Testa