Spazio Italia - Radio Timisoara

Pensieri politici

23/04/2013

Quale futuro?

Qualcuno, molto vicino a me, oggi, in questi giorni, sta sicuramente peensando chi me lo fa fare?!
Ho quello che desidero.
Ho un lavoro, ho la salute, ho una famiglia e degli affetti importanti anche tra le persone che sono diventate amiche negli anni.
Ho anche un’altra cosa, per me molto importante.
Il rispetto delle persone che mi conoscono.
Su tutto questo, come se non bastasse, ho anche il rispetto di me stesso, lo stesso rispetto che il falegname di Péguy aveva di se e che gli imponeva un’esecuzione perfetta delle sue sedie.
Per tutto questo, perche’ ho avuto anche la fortuna di nascere in una famiglia normale, cresciuto tra persone civili, educate, capaci di rispettare oltre che di infondere, valori quali l’etica, l’onesta’ ed il rispetto, non solo negli altri ma, anche, nelle cose, ho anche il dovere di spendere la mia parte di tempo che, altrimenti potrei dedicare a qualche inutile hobby, a contribuire per la formazione, la crescita e lo sviluppo, di una societa’ migliore.

Vivo in una realta’ difficile.
Il qualunquismo e l’indifferenza, che si sono radicate dopo cinquant’anni di regime comunista, sono imperanti ed onnipresenti.
Nelle rare sacche di vuoto, colmato dal timore che qualcosa di strano possa accadere, la stasi, l’apatia e l’apparente indifferenza regnano sovrane.
Questa situazione rende, in ogni caso, il singolo capace di rendersi conto che quello che lo circonda non e’ quello che dovrebbe esistere.
Non si tratta solamente di qualunquismo e luogo comune.
Non si tratta solamente dell’animo generalizzato del Rumeno qualunque, di colpevolizzare e demonizzare tutto e tutti, tranne che se stessi. Esiste, negli animi di molti, l’idea che qualcosa dev’essere tentata, se non per loro, per i loro figli, per i loro nipoti.
La gente non riesce piu’ ad accettare, come potenziale soluzione, la vita nella loro Patria. Qui se non hai un supporto, una “pila” come si dice in rumeno, uno sponsor per dirla con un inglesismo, sei nulla. Non contano i voti che hai sudato all’universita’ ed al Liceo, tanto qualcuno ha dei voti migliori, dato che li ha comprati da professori criminali.
Non contano i masterati e dottorari, tanto si comprano al chilogrammo presso i supermercati delle Universita’, dove anche i primi ministri usano servirsi.
Ma e’ difficile immaginare il sangue del proprio sangue abbandonare la Nazione per la quale anche molti di quei genitori sono scesi in strada oltre vent’anni or sono per guadagnare, lottando, la liberta’.
E’ impossibile, nell’intimo di molti di questi genitori, abbandonare la spugna completamente, anche se sono oltre modo certi, che, nella loro terra, per il momento, non c’e nulla da fare. E’impossibile perche’?
Per nessuno e’ semplice abbandonare tutto e non voltarsi piu’ indietro.
Per nessuno e’ semplice capire ed accettare che non c’e’ nulla da fare, perche’ questa e’ una sconfitta definitiva.
Quei genitori, noi genitori, possiamo abbandonare tutto e renderci stupidamente convinti che se salvaguardiamo il nostro giardino, non avremo nessun problema? Siamo talmente stupidi da credere che rinchiudendoci a riccio nei nostri quotidiani piccoli problemi, riusciremo a vivere indenni ed assicurare un’esistenza serena ai nostri eredi?

Vivo in un mondo difficile.
Vivo in un periodo che, alla pari di tutti gli altri periodi, e’ popolato da usurpatori, ladri, traditori.
Vivo in una terra dove vivono milioni di persone normali, persone che hanno le mie stesse idee circa il vivere comune, circa il rispetto degli altri e di se stessi.
Vivo un tempo che, come tutti gli altri tempi, necessita di qualcuno che, un giorno qualunque della sua esistenza, dice basta e, dicendolo, abbandona le sue paure ed i suoi piu’ intimi terrori, per iniziare a scoprire la forza che ha insieme ad altri milioni di uomini che, come lui, vogliono dare piu’ energia alla propria liberta’ di essere degli orgogliosi falegnami.

Qualcuno ha gia’ iniziato e svegliarsi dal torpore.
Qualcuno ha gia’ iniziato a credere che e’ possibile ripristinare le cose secondo l’ordine che tutti professano ma che quasi nessuno esercita.
Io sono uno di quei tanti che desidera trovare uno scopo piu’ importante dell’essere arrivato ad essere considerato una stimata persona.
Io, come tanti altri che hanno iniziato a svegliarsi, voglio essere un uomo.

Gianluca Testa

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