Previsioni.

Maternità
Il caso, l’ultimo in ordine di tempo, l’ha creato il ministro delle finanze, dichiarando che secondo lui la soluzione della crisi sta nella modifica del principio della quota unica. Di fatto questa modifica non sarebbe altro che la sua abolizione, per passare al PDS pensiero, cioè ad una sorta di imposta progressiva.
Un po’ com’era fino a qualche anno fa.
Il Primo Ministro, ha prontamente smentito questa ipotesi, bacchettando il Ministro chiacchierone, riconfermando che la quota unica non si tocca. A mio parere il problema non risiede nel fatto che si cambierà o non si cambierà la filosofia della quota unica. Il problema è ben più profondo e il mio timore e non credo di essere il solo, risiede nel fatto che le idee e la forza di una coalizione alla quale partecipi il PSD, non possano e non vogliano focalizzarsi che su delle manovre populiste.
Tanto per ricapitolare, alcuni punti che sono stati introdotti dal PSD al tempo del loro Governo hanno rappresentato e rappresentano un costo per lo Stato insostenibile.
Uno per tutti:
Ventiquattro mesi di maternità ad un salario che, spesso, supera il salario medio percepito dai lavoratori delle fabbriche. Se facciamo un piccolo calcolo considerando:
– Persone medie in maternità al mese in Romania: 150.000 (ipotesi, non ho trovato dati ufficiali)
– Salario percepito dallo Stato in caso di Congedo per maternità: 800 Ron
Costo totale per lo Stato circa 340 milioni di euro!
Dimezzare questa somma sarebbe decisamente opportuno e semplice, rimane il problema politico! Come fare a togliere un diritto acquisito ad un popolo abituato a chiedere ed a ricevere?
Quindi tornando al nostro timore, devo dire che se questo si avverasse, quelli che pagheranno il conto saranno sicuramente gli investitori. Perchè?
Perchè fino ad oggi, tutte le manovre hanno penalizzato le aziende favorendo quel populismo mascherato da sociale, che ha alimentato e mantenuto le poltrone dei soliti noti. Perchè il Paese non ha altre risorse e perchè il sovrapopolamento delle aree pagate dallo Stato supera di gran lunga quelle private.
Quello che spaventa è che si continua a parlare, senza concludere nulla di costruttivo, come se per risparmiare sul costo della produzione in una fabbrica metalmeccanica si tagliassero i fili della corrente.
Non ci rimane, come al solito, vedere cosa accadrà.
Gianluca Testa