Spazio Italia - Radio Timisoara

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02/12/2009

Pochi ma arrabbiati.

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300px-romanian_revolution_1989_wewillwinTimisoara ripropone il suo diritto a difendere i suoi caduti per l’eliminazione del comunismo dalla propria vita, indignandosi per le bandiere rosse esposte in Piazza Operei, simbolo della rivoluzione e della caduta del regime comunista nel dicembre 1989.

Proporrei un minuto di silenzio alla memoria di coloro che hanno creduto e regalato la propria vita in nome di una democrazia che, purtroppo, ha sempre di più i connostati di un’anarchia che si sta trasformando in una nuova forma di oligarchia mascherata. Non voglio nemmeno sfiorare temi che possono o potrebbero essere usati quale dimostrazione di una demagogia spicciola o, peggio ancora, tacciati di schieramento a favore od in opposizione a qualcuno. Le mie idee politiche non rientrano nella filosofia e nello scopo di questo blog.

La nota è per quelle centinaia di persone (poche) che si sono pacificamente indignate nelle piazze delle principali città rumene nel momento in cui hanno visto la Piazza simbolo della Rivoluzione, inondata di bandiere rosse poste a suggello dell’alleanza destra-sinistra contro l’attuale Presidente.

Una cosa desidero fortemente evidenziare e sostenere. Nemmeno nelle più orrende visioni e previsioni avrei mai pensato di assistere ad una campagna destinata all’elezione del Presidente di una Nazione di oltre venti due milioni di anime, di coì basso livello. Nessuna regola è la Regola. Nessuna etica è l’Etica. Nessuna morale è la Morale. Nessun rispetto è il Rispetto.

Chiunque o qualunque cosa “vinca” tutti hanno perso l’occasione di tacere e di vergognarsi.

Gianluca Testa

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