Ristorantino sulla spiaggia
Buon anno! Certo dirlo è facile, fare in modo che realmente lo sia, è un’altra faccenda. Si parlava di Romania, con alcuni amici, e quello che è emerso è che, quasi tutti noi siamo molto stanchi del corso delle cose. In particolare del modo in cui sono affrontati i problemi, per non parlare delle soluzioni che vengono, poi adottate. Stanchi vuol dire che molti di noi stanno progettando una “riallocazione”,un trasferimento in un’altra Nazione. A questo punto dobbiamo sollevare una domanda. Dove? In Italia, da quanto sentiamo e leggiamo da quelle poche fonti che possiamo considerare indipendenti, le cose non sono poi così rosee. Altre nazioni, si, perchè no? Francia? Germania? Spagna? e perchè non Nuova Zelada, America? Ma alla fine quale che sia la destinazione rimane sempre la domanda fondamentale, “a fare cosa?”.Bhe, si sa, noi italiani appena abbiamo un’occasione di organizzare il nostro futuro in maniera “sicura”, cioè senza che la formulazione del pensiero costi nulla e non impegni niente, siamo immediatamente proiettati sulle spiagge di qualche baia incontaminata con un ristorantino di pesce e qualche obrellone a dispensare perle di saggezza a quelli che, molto improbabilmente, si fermerebbero a desinare da noi. Poi che sia campagna, mare o montagna, la questione è che solo una percentuale piccolissima di noi avrebbe il coraggio di affrontare qualcosa del genere. Il più delle volte perchè non siamo più soli. Abbiamo mogli, compagne, qualcuno anche figli, oltre che piccoli o grandi affari. Ma, infondo che cosa costa sognare? Non costa nulla e ci permette, particolare da non trascurare mai, di procedere con il nostro continuo tran tran, convinti di avere una sorta di via d’uscita, una finalità talmente perfetta che aspetta solamente che, un giorno, armati di coraggio e passione, possa essere attivata, così, come si attiva un interruttore qualsiasi. Da qualche parte, dentro di noi, lo sappiamo che ci mentiamo spudoratamente, ma ci piace parlarne, ci piace fantasticare, sognare appunto. Molti di noi hanno pure acquistoato qualcosa che, a rigore di una pura logica economica, non ha e non avrà mai nessu valore economico. Ma, quasi tutti, tengono a quel piccolo investimento, come alla chiave dorata per accedere alla parte finale del sogno.
Così con un anno nuovo sulle spalle che, detto fra di noi, non ci dovrebbe far saltare di gioia solo per il fatto che rappresenta per ognuno di noi un’ altra inesorabile conferma che c’è una scadenza ed anche se tutti noi non possiamo che concordare con il grande Allen quando dichiara “sono assolutamente contrario alla morte”, ben sappiamo che ben poco potremo opporci.
Sognando la spiaggia con il ristorantino di pesce, degli ombrelloni e un campetto di volley, non mi resta che augurarvi un buon 2011, ma soprattutto che almeno uno dei vostri sogni più veri possa iniziare a prendere piede, almeno un po’, già da quast’anno.
Gianluca Testa