Non ci credo.
Quando ero al liceo, correvano gli anni settanta, non potevi non essere di un colore politico. O eri “nero” oppure eri “rosso”. In ogni caso se ti trovavi dalla parte sbagliata, anche se volevi farti i fatti tuoi, trovavi sempre un imbecille che, nella migliore delle ipotesi ti prendeva a parolacce. Oggi la questione sembrava diversa. C’è il dialogo, la democrazia, la celere non carica più a prescindere. Con internet, poi, il messaggio, la comunicazione arriva immediatamente e la mobilitazione è incredibile. Altro che muri imbrattati da scritte che registravano un appuntamento del tipo “sabato 23 ottobre tutti in piazza a Bologna…”. Ma allora, che ci stanno a fare i violenti? Tutti noi capiamo che se un’azione democratica ha qualche possibilità di essere proficua ed arrivare a dei risultati eclatanti, questa ce l’ha solamente se rispetta le regole. La violenza non fa parte di queste regole. Che si tratti di una guerra è vero, ma si tratta di una guerra che va combattuta in silenzio, agitando la nostra indignazione ed insoddisfazione come una bandiera sulla Hamburger Hill. Questi violenti, poco più che analfabeti, sono e stanno facendo il gioco di coloro i quali dicono di combattere. Solo che oggi non siamo più negli anni settanta. Oggi la gente ha imparato a comprendere i segnali deboli e non accetterà tanto facilmente di rimanere in silenzio quando una truppa di scalmanati cercheranno di assaltare qualcosa al solo scopo di sfogare le proprie frustrazioni.
NOn credo che non ci sia una regia in tutto questo. Quanto meno mi è difficile non pensarlo, a maggior ragione oggi quando si scopre che tutti, ma proprio tutti sono al soldo di poteri spesso oscuri e criminali. Non ci credo perchè le regie di alcuni potentati passano tra la manipolazione delle masse e non solo da oggi. Quindi se i GF o se le isole dei famosi non sono più sufficienti ad inebetire al massimo le folle, allora si usa qualche cosa di più incisivo. Questo oltre a spaventare la gente rende la strada libera alle azioni politiche necessarie per legittimare uno stato di polizia al fine di bloccare tutto e tutti.
Gianluca Testa