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12/02/2011

Mani pulite in Romania.

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Bettino Craxi - lancio di monetine

Bettino Craxi - lancio di monetine

Le notizie, in questi giorni, si accavallano e si concentrano nel polo di interesse, legato a doppia mandata, con la corruzione rumena. E’ normale che la più grande azione di polizia contro doganieri e poliziotti di frontiera presunti corrotti, mai intentata in Romania fino ad oggi, abbia un’eco importante e continuativa.
Dobbiamo, però, doverosamente analizzare anche altre questioni che, dato il Paese ed il tempo che stiamo vivendo, non possono essere tralasciate.
Certo farebbe piacere ai più che la notizia sia e significhi solamente quello che mostra a prima vista. E’ iniziata una vera e profonda operazione di nettezza che tocca, per la prima volta dalla caduta del regime ad oggi, la casta dei poliziotti e, soprattutto dei doganieri, senza esclusione di colpi, lambendo il potente ministro Blaga passando dalla Direzione Generale delle Dogane. Ma, tralasciando i termini legati ai temi del “e prima non si poteva intervenire?”, sia al contesto storico sia all’innegabile opportunità regalata a moltissime persone, rumene e non, dallo stato di cose – se il soldo può comprare tutto, posso permettermi tutto – non possiamo nascondere che possono esserci altri scenari.
Certo, se vogliamo essere concreti, ad ogni verità ne possiamo contrapporre un’altra addirittura speculare e quindi contraria. Se vogliamo essere realisti ed ascoltare i messaggi che provengono anche da altri Paesi, ci sono degli uomini più uguali degli altri ed un qualunque attività di indagine verso gli stessi, diventa immediatamente inquisizione e persecuzione ed ecco che la legge non è più uguale per tutti di nuovo.
Quindi, senza volersi dilungare troppo, il Prediende Basescu, non ricandidabile per legge, non avendo apparentemente nulla da perdere se non la sua predominanza in quel partito che, palesemente lo ha tradito, non votando l’autorizzazione a procedere contro un parlamentare appartenente al suo stesso partito, minacciata, si dice, proprio dal Ministro Blaga, abbia dato il via ad un’azione necessariamente spettacolare, da una parte per raccogliere consenso dal suo elettorato e dall’altra per indebolire, se non demolire, l’avversario.
Trattandosi di politica, non ci sarebbe proprio da stupirsi, anche se, da spettatore non posso non riconoscere la pura demagogia nelle parole e nei proclami dell’opposizione e la logica nelle dichiarazioni e negli interventi del Presidente.
La realtà, comunque vogliamo vederla, è triste. E’ molto triste, anche perchè tra questi truffatori, che chiunque di noi che abbia svolto una qualsiasi forma di affare in questo Paese, non può dire di non esserne a conoscenza, ci sono miioni di persone che, per mencanza di opportunità o, molto più realisticamente, per totale assenza di capacità di delinquere, stanno vivendo uno dei momenti più difficile della loro vita post comunista. Tra tutto questo marcuime, tra i Q7 e le Bentley, persone normali che non sanno dove trovare cinquanta euro per garantire una visita medica al proprio familiare ricoverato in un ospedale pubblico.
Oltre a queste considerazione, desiderando ardentemente che non si tratti di colori e motivazioni politiche, bensì la necessità di portare, una buona volta, la legalità tra i banchi della vita di questo Paese, non possiamo non lanciare un micro pensiero al dopo. Se così è, se è vero che si sta iniziando una Mani Pulite romena, speriamo che alla fine, l’epilogo non sia come quello che stiamo vivendo noi.
Gianluca Testa

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