La resa dei conti.
Chi, come me, risiede a Timisoara in maniera stabile, s’è stancato di dover subire, ob torto collo, la presso chè unitaria incapacità di molti, non tutti, ristoratori che risiedono in questa città. E’ così, che tra il serio ed il faceto, ad alcuni di noi, diciamo, fruitori potenziali e reali di pasti venduti e spacciati quali originali e di qualità, è venuta l’idea di creare una sorta di graduatoria che prenderà in considerazione i fattori importanti che dovrebbero rendere un ristorante, un buon ristorante.
Non dichiareremo adesso quali sono i criteri che vogliamo adottare, ma se fossi un ristoratore, starei attento ad iniziare a modificare le proprie strategie. Essere un ristorante italiano non vorrà significare che sarà di successo a prescindere da qualità, servizio e prezzo. Da qui in avanti, stileremo una sorta di classifica che punterà ad ottenere un ristorante di punta per mese, forse per settimana, dove invitare i propri clienti ma anche trascorrere una serata piacevole con degli amici senza essere angosciati dal pessimo vino, dal cibo scadente, dalla maleducazione ed impreparazione delle cameriere e dal conto salatissimo.
Questo, di fatto non è un articolo, non assomiglia di certo allo standard che alberga in questo blog da qualche anno, ma è senza ombra di dubbio un avvertimento, per cui, secondo il noto detto, uomo avvisato mezzo salvato, diamo inizio alle danze e buon appetito.
Gianluca Testa