Galati, aiutateci…
Certo che quanto apprendiamo risulta quanto meno strano. Com’è possibile che tu, cittadino ed abitante in una zona a rischio di imminente inondazione, rimanga con le mani in mano mentre altri stanno lavorando contro il tempo per aiutarti? A me francamente risulta completamente incomprensibile, ma a quanto pare non lo è per altre persone, le quali giustificano questa sorta di apatia con il fatto che i pompieri sono pagati per fare quel lavoro e loro no.
Mio Dio, ma si tratta delle loro case!
E’ come se dicessimo che durante le alluvioni che hanno flaggellato il mondo nessun volontario avrebbe dovuto esistere dato che non sarebbe stato pagato e che nessun proprietario avrebbe dovuto sollevare un dito per salvare la propria abitazione per lo stesso motivo! D’altro canto, reduce da un disdicevole episodio che rafforza il mio sentimento di, a dir poco, sconforto psicologico, occorso ieri per le strade di Timisoara, dove l’arroganza di alcuni banditelli analfabeti si stava trasformando in una sorta di tragedia, a causa di una macchina parcheggiata malamente, non posso non aggiornare il mio grado di insopportazione a tali forme di pensiero, continuandole a marcare quali inaccettabili e figlie, forse, di un sentimento consolidato di assenteismo istituzionale, dove tutto, ma proprio tutto, deve cadere dal cielo in quanto dovuto. Di questo passo, quello che dovremmo assistere in questa Nazione, sarà ben lungi dal verificarsi, anche con tutti gli aiuti e stimoli possibili, la maggiorparte della gente rimarrà perpetuamente ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa in loro vece.
In effetti c’è poco da commentare.
Gianluca Testa