Dieta…forzata
Dobbiamo aggiornare il nostro pubblico con un fatto già annunciato. Il Fondo Monetario Internazionale ha deciso, com’era prevedibile, di rimandare a data da destinarsi, legata al quadro politico rumeno,la terza trance di credito di 1,5 miliardi di Euro. E’ interessante, e triste allo stesso momento, che le necessità dichiarate dal Consigliere del Governatore della Banca Nazionale Rumena Vasilescu, impellenti fino alla fine dell’anno, sono vicine ai 5 miliardi di Euro. La terza trance, quindi, era solo un “tappo” per arginare e soddisfare le necessità salariali di quell’esercito di uomini che sono stati assunti, anche, per sostenere il voto per gli atttuali politici, cosa che adesso, si sta, lentamente ma inesorabilmente, ritorcendo contro gli stessi fruitori del sistema clientelare.
L’analisi diventa sempre più complicata ma terribilmente semplice da prevedere nelle conseguenze. Milioni di uomini non accettano di continuare a rimanere in asfissia per diversi giorni al mese, anche perchè sono sobbillati da politici senza scrupoli che stanno usando qualunque mezzo pur di debellare, od almeno incrinare, l’egemonia del “conducator de vase” [capitano di lungo corso], che alla pari sta tentando il tutto e per tutto per schiacciare gli oppositori. Forse, ma è solamente una supposizione, tutti sperano di vincere e di riportare il tutto sotto controllo. Ma i 5 miliradi fino alla fine dell’anno per evitare l’insolvenza da dove salteranno fuori? Il carattere levantino sembra aver raggiunto il fondo del barile, e non crediamo che l’annunciata ulteriore riduzione della riserva obbligatoria al 25%, ulteriore piconata al baluardo del Governatore Isarescu, possa portare dei benefici tangibili, dato che alimenterà la voracità di molti deli istituti di credito presenti in Romania. In questo contesto non poteva mancare la decisione di non lanciare la collocazione di Euro Bond a cinque anni per una somma compresa tra gli 0,5 ed 1,5 miliardi di Euro. Era chiaro, Signor Dragoi, che in questo contesto era meglio rinunciare, anche perchè, diciamocelo sottovoce, quale finanziatore avrebbe finanziato i salari degli elettori preferiti dai politici rumeni? Intanto le dichiarazioni, sempre più esplicite da parte di alti rappresentanti del Consiglio Europeo e delle maggiori organizzazioni finanziarie mondiali, alzano la voce segnalando sistematicamente l’unica modalità conosciuta per ridurre i costi, “entrare in dieta“. Il capo della missione economica del Fondo Monetario Internazionale Jeffrey Franks ha precisato che il sistema adottato fino ad oggi di stringere la cinghia porterà alla morte per soffocamento, percui necessita una “dieta” seria e programmata per l’intero settore pubblico. Senza misure adeguate, dure e serie, il deficit sul Prodoto Interno Lordo, raggiungerà nel 2010 il 9%.
La questione è estremamente seria, direi molto preoccupante, non tanto per il pericolo di insolvenza, ma per le conseguenze che questo porterà a livello sociale. Ripetendo quanto riportato prima, oltre a tutto questo vi è il problema della strumentalizzazione che si sta perpetrando utilizzando categorie di uomini che si prestano, purtoppo, ai giochi di pochi. La protesta avviata dai dipendenti della metropolitana di Bucarest, sta mettendo in ginocchio la capitale. L’altra protesta avviata da altri settori, fa da corolla al crisantemo che si sta definitivamente ponendo sulla bara del sistema politico rumeno e, inevitabilmente, su tutta la nazione.
Dall’altro fronte, quello non politico, la gente ha iniziato a rivolgersi in massa agli uffici della protezione dei consumatori per denunciare le attività di alcuni istituti di credito che, approfittando del caos e delle necessità, aumentano dall’oggi al domani, condizioni e tassi, spesso nemmeno preoccupandosi di avvertire i loro clienti malcapitati. I debiti verso lo Stato aumentano, e le piccole aziende cercano soluzioni alternative. Se lo Stato forza i prorpi dipendenti, Esercito in missione incluso, a prendere giornate di ferie non pagate, figuriamoci se non può farlo un proprietario senza scrupoli di una qualunque srl che, in maniera più agile, pretende che, a causa della crisi, i suoi dipendenti vengano lo stesso al lavoro, ma non pagati.
Sempre con la scusa della crisi, e del sempre più imperante “nu avem bani”, le fatture ed i contratti vengono in forza sempre più …disonorati.
Intanto la gente si confronta sempre di più con le difficoltà quotidiane dettate da quella incomprensibile ossessione di voler rimanere in vita.
Gianluca Testa