Spazio Italia - Radio Timisoara

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08/06/2010

Demagogia & fame

Crisi Economica

Crisi Economica

Si potrebbe passare per stupidi pensando che, almeno in un momento come questo colmo di problemi e di mancanza cronica di fondi, le forze politiche capiscano che è il momento di abbandonare la demagogia e di lavorare insieme per cercare di uscire con meno ossa rotte possibile da questa situazione. Ma la realtà non sembra essere questa. La mozione di sfiducia è stata presentata dal PSD. Francamente, ad oggi non sappiamo quale sarà l’esito sia della mozione di sfiducia sia quella di fiducia del Governo Boc, l’unica cosa che posso dire è che il pacchetto delle misure, per quanto non sia la panacea per tutti i mali, rappresenta un tentativo per non colpire le società che devono alimentare il prodotto interno lordo. Inoltre la stretta porta a casa un altro vantaggio, anche se indiretto, di portare alla luce le peggiori malefatte firmate dai soliti noti. Quello che poteva essere evitato, forse, era quello di ridurre le pensioni di centinaia di migliaia di persone che, già oggi, arrivano a fatica alla metà del mese, sognando la fine dello stesso quale un traguardo terrorizzante. Tutto questo considerando il modo come sono stati “gestiti” i soldi pubblici fino ad oggi.
Noi italiani abbiamo vissuto e stiamo vivendo questi effetti generati dal motore della politica sporca che ha bisogno di adepti che adorano vivere nel comodo limbo dell’ufficio dello Stato, sia esso Ministero o Comune, prendendosi tutte le pause caffè che desiderano, timbrando il cartellino per poi andare a fare la spesa ed altre migliaia di piccole ma costosissime abitudini, non tralasciando le opportunità dettate dalla corruzione.
La paura è che le manovre politiche dell’opposizione portino a delle ben più gravi agitazioni sociali, di cui ad oggi non abbiamo visto che la capocchia dello spillo. Sarà difficile muovere un popolo che ha ancora la “pancia piena”, ma non è difficile pernsare che gli alimenti ingurgitati fino ad oggi, presto, esauriranno il loro potere nutritivo, e l’inedia si faccia strada tra i desideri infranti portando in primo piano i bisogni primari reali.
Le aziende, quelle che hanno fino ad oggi saputo riorganizzarsi e comprendere le proprie gestioni, hanno potuto mantenere il loro mercato a costi competitivi e stanno anche ricevendo giovamento, anche se non è bello dirlo, della situazione di necessità creatasi a causa di questa crisi. Migliaia di lavoratori sono dovuti ritornare in Romania dalle loro estere attività che hanno loro permesso di iniziare e spesso terminare la costruzione della casa nel paese di origine. Molti di loro hanno però anche contratto mutui e debiti vari, forti dell’idea che il lavoro all’estero gli permettesse, in tranquillità, di fare fronte agli impegni assunti. Oggi quelle persone stanno accettando lavori che sono pagati anche la metà, se non di più, di quanto abituati a percepire all’estero, pur di non perdere quanto realizzato fino ad adesso. Le aziende non hanno più il problema della scarsezza della forza lavoro, anzi oggi possono scegliere e fare “pulizia” tra le schiere dei propri lavoratori. Speriamo che promuovano la professionalità e le reali capacità dei propri uomini e che non si lascino trascinare da altre motivazioni che poco hanno a che vedere con il business che devono gestire.
Gianluca Testa

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