Delega.
Scola dice che “bisognerebbe avere un Referendum permanente anche per la cultura. La cultura è di tutti, come l’acqua.”
In effetti quello che si capisce, che si evince dall’ultimo, eipico, lasciatemi aggiungere, referendum, non si vuole delegare più niente a nessuno. Triste, perchè questo accade anche nelle aziende poco prima dei fallimenti o del pericolo di fallimento.
Si, siamo stanchi di delegare il nostro futuro ed il futuro dei nostri figli a qualcuno che ha interessi solamente personali e che per quegli interessi è disposto ad avvelenare od assetare tutti.
Nessuna delega, ma allora bisogna ridisegnare il modello, fare in modo che il nostro volere venga espresso continuamente in una maniera che sia la voce della maggioranza e non più la voce della maggioranza per il tramite di delegati parlamentari, spesso truffaldini.
Il Movimento 5 Stelle ha proposto una sorta dicarta costituzionale che garantisce molto di più di quanto accade oggi, il volere della gente (non la chiamo popolo perchè non voglio che si pensi ad un rigurgito comunista). Credo che sia un buon inizio, da limare forse, ma sicuramente interessante sia come spunto che come idee.
Si, non deleghiamo più a nessuno, ma attenzione che questo costa anche fatica, costa impegno. Bisogna essere informati, leggere e comprendere quello che si deve capire. Non basta sentire quello che uno ha detto che un altro ha capito di aver sentito da chissà chi altro. La partecipazione alla vita sociale diventa basilare e di conseguenza anche l’informazione e, la Rete, quella di tutti, Internet, ci offre un mezzo che dobbiamo riempire di contenuti, che dobbiamo consultare con estrema cautela e rigore. Non deleghiamo più, ma partecipiamo attivamente al fine di rendere il nostro mondo un mondo vivibile.
Gianluca Testa