Arroganza del timbro
Da qualche giorno a Timisoara c’è trambusto. Non è dettato nè provocato dal traffico o da altri agitatori, bensì da un Segretario di Stato che ha deciso di fondere l’areoporto di Timisoara con l’Aereoporto di Arad. Benchè i termini di tale decisione sono assolutamente fumosi, sembra essere trapelato che l’intenzione sia anche quella che da questa fusione nasca una nuova società dove Arad e Timisoara, con i loro rispettivi Consigli, abbiano la parità delle quote. Dulcis in fundus, sembra che il desiderio sia che l’amministrazione della nuova entità giuridica, voglia essere trasferita ad Arad.
Questi sono i fatti, che vengono chiusi con la richiesta perentoria, da parte del Ministero dei Trasporti alle autorità locali, di formulare il loro parere al riguardo. A prescindere dal fatto che non esiste nessun progetto su cui discutere, nessuna valutazione economica, nessuna visione strategica a cui appellarsi, c’è da considerare il modo in cui questa “richiesta” sia stata formulata. Lo stile è lo stesso sempre usato da chi ritiene che avere il timbro dia il diritto di poter fare quello che vuole, anche promuovere i propri interessi, quali che siano.
Nella fattispecie la città di Timisoara tutta, si è ribellata, e sono intervenute anche le forze della società civile in massa. La molla che ha carcato questo motore non credo che sia stata la decisione ventilata, presunta, o presumibile, di voler aiutare l’Areoporto di Arad in un momento molto difficile, economicamente e strategicamente difficile. Io credo che un attento studio e un programma economico e strategico di lungo respiro, potrebbero portarci a delle conclusioni interessanti circa la fusione dei punti di forza e di vantaggio delle due strutture, ma il fatto che con poche righe si sia sancito che, in barba ad un’intera comunità, si spazzi via una delle poche cose che stanno funzionando in questa provincia, ha sicuramente fatto arrabbiare tutti. Inoltre anche la consapevolezza, accompagnata dalla memoria storia di quanto fino ad oggi è avvenuto, basti pensare all’uscita dall’autostrada quasi impraticabile, della circonvallazione in costruzione da oltre sette anni, e di tantissime altre cose, che ci sia una sorta di volontà a non permettere uno sviluppo organico e programmato di questa città da parte degli organi centrali, carica sempre con maggiore forza la molla di questo motore di indignazione.
Esistono vari scenari che potrebbero essere presi in considerazione. Uno, semplice, che vede la città di Arad in difficoltà con il suo areoporto per cui, dati i legami del Signor Sindaco con il potere centrale, avocare Timisoara areoporto a quello di Arad portando in quest’ultima città l’amministrazione dei due, riuscirebbe a coprire e nascondere le perdite di uno utilizzando i ricavi dell’altro.Ma dato che il Signor Falca ha dato prova di estrema perizia della conduzione della propria città, com’è dimostrato dall’alacrità dei lavori che sta portando avanti da oltre due anni e che stanno rimettendo a nuovo l’intero cento, e non solo, del capoluogo che governa, non credo che questo sia uno scenario valido.
Un altro scenario potrebbe essere quello che nella partita ci siano ben più attori. Uno dei quali potrebbe essere uno degli attuali vettori dell’areoporto di Timisoara, che al momento sta perdendo posizioni a causa di una forte ed aggressiva concorrenza operata da un altro vettore da poco installatosi nell’areoporto di Timis. Il primo vettore, disturbato da questo nuovo ingresso, ed arrabbiato per non essere riuscito con i manager locali a risolvere la situazione a proprio favore, avrebbe potuto ricorrere ad un complicato stratagemma, coinvolgendo, questa volta, il MInistero dei Trasporti. In fondo la proprietà dei due areoporti, è dello Stato nella proporzione del venti percento al Fondo di Proprietà e dell’ottanta per cento del Ministero dei Trasporti. Quindi, portanto l’amministrazione degli areoporti sotto le mani di persone manleabili, avrebbe la possibilità di riuscire a crerare delle difficoltà allo scomodo concorrente. Anche questo scenario sa di fanta politica, e nella sua ostrusità sembra non essere possibile. Anche se vi riconosco un certo specifico stile di comunista memoria.
Ma qui, come tutti sanno, le sorprese al riguardo dei motivi che possono o non possono essere alla base di decisioni anche importanti, vedi lo svincolo di uscita della nuova autostrada in costruzione che invece di servire la naturale ed esistente arteria di comunicazione tra Timisoara ed Arad, vedrà tale uscita/entrata, da tutt’altra parte costringendo gli automobilisti a percorrere almeno dieci chilometri in più per poter entrare od uscire da Timisoara per recarsi ad Arad, non mancano mai. Chi ha il tibro in mano decide.
Io ho partecipato alla riunione che il COnsiglio Locale di Timisoara ha indetto ieri sera alle 19. Sala gramita, molti interventi sono stati decisamente da apprezzare per la loro competenza e puntualità. Altri solo dei biechi ed inutili proclami politici. Ma la cosa importante è stata l’affluenza del publico, che come me, ha anche espresso il proprio parere. Un eccezionale momento di democrazia e di manifestazione pubblica spontanea che spero possa essere ripetuta anche in seguito in altre occasioni.
Per la vicenda dell’areoporto dobbiamo attendere il 9 settembre. Poi vedremo.
Gianluca Testa